Shock culturale
Lo shock culturale è la disorientazione che una persona puo' provare quando si trova a sperimentare un ambiente e un nuovo modo di vita non familiare. Avviene soprattutto quando la persona immigra in un altro paese o lo visita per alcuni mesi o si muove tra diversi ambienti sociali.
Durante lo shock si susseguono quattro fasi distintive:
1- Luna di miele
Le prime settimane sono un periodo di luna di miele, ci si innamora delle cose diverse che si scoprono giorno per giorno, soprattuttto quelle nuove che si sperimentano per la prima volta. Tutto è affascinante ed emozionante. Ci si sente speciali, increduli di realizzare quello che si sta facendo, ci si sente in un sogno..(o in un film americano nel mio caso!). Le differenze vengono percepite in una luce romantica e nuove scoperte sono all'ordine del giorno, l'osservazione e attenzione vengono massimizzate.
2- Negoziazione/aggiustamento o regressione
Ma quando le esperienze non sono più affascinanti ed eccitanti si arriva alla seconda fase, in cui si deve far i conti con la routine di tutti i giorni. Questa seconda fase si aggira intorno ai tre mesi successivi all'arrivo nel nuovo ambiente. E' la fase in cui bisogna cercare di adattarsi a tutte le cose che sono vissute e viste in modo diverso dalle proprie: gli orari dei negozi e i diversi prodotti, la lingua differente e la mentalità, il modo di lavorare e di divertirsi.
In questa fase si è convinti di non essere capiti e che le persone non siano in grado di comprendere e tanto meno interessate al proprio malessere. L'ostilità per il nuovo ambiente prende il sopravvento e si comincia ad odiare tutto ciò che si lega ad esso. Frustrazione e rabbia sono alimentati da barriere linguisitche, differenze riguardanti l'igiene pubblica, la sicurezza stradale, l'accessibiilità al cibo e alla qualità. Solitudine e malinconia si aggiungono alla rabbia e alla frustrazione.
Potrebbe avvenire che, una volta respinta la cultura ospitante, si inizia a chiudersi in se stessi, rifiutandosi di imparare la lingua locale, di fare amicizia con la gente del posto, o di fare qualsiasi attività che possa portare maggiore interesse verso la cultura locale. In questo caso ci si pone la domanda se restare o ritornare in patria (fase della regressione).
3 - Accettazione
Se si riesce a superare questa fase e ci si inizia ad abituare all'ambiente e alla nuova cultura, all'incirca dopo 6 mesi si passa alla fase dell'accettazione. In questa fase si sa come comportarsi e cosa aspettarsi in alcune situazioni. Il paese ospitante non è più del tutto nuovo e le cose tornano ad essere viste come normali, si iniziano ad accettare i diversi modi di vedere tenendo un comportamento positivo. l'autostima e la fiducia ritornano e si inizia ad avere un affetto genuino per il nuovo ambiente.
4 - Padronanza
Una volta abituatisi, si può partecipare completamente alle attività del nuovo ambiente in modo naturale. E' questa la fase di padronanza, che non significa una totale conversione alla cultura in quanto l'accento e la lingua madre rimangono presenti nell'individuo e i tratti tipici della cultura principale sono ancora dominanti.
Commenti
Posta un commento