Viaggio come desiderio di fuga o come possibilità di crescita personale?
E' ben saputo che staccare la spina dallo stress quotidiano, dai problemi, dai pensieri troppo pesanti di tutti i giorni è un toccasana per il fisico e il nostro spirito interiore; quindi ci vengono proposti pacchetti all inclusive, week end alle terme, vacanze di qualche giorno per rigenerarsi e trovare un attimo di respiro che ci distolga dalla routine della quotidianità. Le vacanze e i viaggi sono divenuti un must soprattutto in estate, qui da noi, in Italia.
Ben noto a tutti l'effetto positivo che un viaggio possa offrire soprattutto in momenti di difficoltà, dove si è quasi sull'orlo di una crisi di nervi; ma ciò che più mi interessa è il viaggio visto sotto l'ottica di una crescita personale: l'osservazione di usanze diverse, di costumi diversi e di tradizioni differenti che accompagnano la vita di migliaia di individui non cresciuti nel mio stesso ambiente sociale. Inevitabile in tal senso il fatto che il viaggio faccia pensare e faccia notare la contradditorietà che caratterizza questo immenso mondo globalizzato. Ciò è motivo di profonda riflessione.
Spesso mi viene detto che non bisogna andare tanto lontano per crescere, perchè i problemi li portiamo dietro come un leggero bagaglio che dopo un po' si appesantisce sempre più; io voglio credere che sia possibile il percorso contrario, cioè che viaggiando ci si possa liberare di tanti stereotipi e credenze assimilate nel corso degli anni e che sperimentando tanto più e conoscendo nuove persone si sia in grado di cambiare leggermente il proprio animo.
Sarei grata a tutti coloro che vogliano lasciare la propria esperienza nella sezione commenti, mentre nel frattempo lascio un saluto dall'afosa Milano :)
Ben noto a tutti l'effetto positivo che un viaggio possa offrire soprattutto in momenti di difficoltà, dove si è quasi sull'orlo di una crisi di nervi; ma ciò che più mi interessa è il viaggio visto sotto l'ottica di una crescita personale: l'osservazione di usanze diverse, di costumi diversi e di tradizioni differenti che accompagnano la vita di migliaia di individui non cresciuti nel mio stesso ambiente sociale. Inevitabile in tal senso il fatto che il viaggio faccia pensare e faccia notare la contradditorietà che caratterizza questo immenso mondo globalizzato. Ciò è motivo di profonda riflessione.
Spesso mi viene detto che non bisogna andare tanto lontano per crescere, perchè i problemi li portiamo dietro come un leggero bagaglio che dopo un po' si appesantisce sempre più; io voglio credere che sia possibile il percorso contrario, cioè che viaggiando ci si possa liberare di tanti stereotipi e credenze assimilate nel corso degli anni e che sperimentando tanto più e conoscendo nuove persone si sia in grado di cambiare leggermente il proprio animo.
Sarei grata a tutti coloro che vogliano lasciare la propria esperienza nella sezione commenti, mentre nel frattempo lascio un saluto dall'afosa Milano :)
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