Partire di nuovo..sempre diverso
Mi viene chiesto che progetti ho per il futuro, cosa intendo fare, dove intendo andare, se voglio rimanere, tornare, andare.. e io tutte queste risposte non le ho.
Sembro quasi una fuori di testa forse agli occhi degli altri che mi sentono dire:" ma si non lo so nemmeno. Il mio ultimo anno è stato in movimento, del tipo 3/4 mesi poi ti rompi le scatole e ti sposti in un altro posto". Chiamatela noia, chiamatela ricerca dell'avventura, chiamatela vagabondaggio, chiamatela fortuna di aver le possibilità o di aver il coraggio, chiamatela follia, non saprei che nome dare a ciò che mi spinge. A volte son scelte fatte e che non è possibile cambiare, a volte è desiderio, a volte è dolore ma bisogna farlo perché dentro di se non vuole rimanere quel senso di amaro in bocca o di rimpianto poi.
Ogni volta che parto ci sono motivazioni diverse, ci sono voglie diverse, ci sono emozioni contrastanti e diverse. Le emozioni però sono così forti, quasi accentuate: non si prende per scontato nulla, non sai domani se torni o no e ti si stampa nella mente un immagine ricordo indelebile, contornata dai più profondi sentimenti; apprezzi e sei grata per ciò che stai per fare e per ciò che stai per lasciare, a volte a malincuore. I sentimenti a volte si combattono e cercano di sovrastare l'un l'atro, c'è la gioia di esser presente, la gratitudine di avere e vivere il presente e arriva il futuro con la sua arroganza che ci mette quel pizzico di amarezza e tristezza, ma tu ne sei consapevole e sei li quasi osservatore della situazione ad ascoltare ciò che si sta abbattendo su di te e allora ne prendi coscienza, ti ascolti e li ti fermi, assaporando ogni minimo minuto poi. Apprezzi le tue amiche, le tue compagne di giochi, i tuoi amici e la tua famiglia: loro dicono scemenze e si divertono come se nulla fosse, come ogni singolo giorno e tu ridi e sorridi divertita e consapevole che quello non è un giorno ordinario da dare per scontato, come succede troppo spesso nella vita monotona di tutti i giorni, ma che è un evento speciale, che è forse l'ultimo per un po' di tempo, che non si verificherà forse di nuovo domani, che non sai come si verificherà a distanza di anni, se sarà lo stesso, se sarà diverso e dunque lo apprezzi per quello che è e rimarrà nella tua memoria.
Forse è la mia profonda sensibilità che mi spinge a fare ciò, perché ricerca quelle forti emozioni che nel monotono vanno scemando e si affievoliscono così facilmente. Forse solamente la voglia di mettersi in gioco, di arricchirsi maggiormente e vincere su se stessi in primis. Forse la voglia di andare . . . . . .
Sembro quasi una fuori di testa forse agli occhi degli altri che mi sentono dire:" ma si non lo so nemmeno. Il mio ultimo anno è stato in movimento, del tipo 3/4 mesi poi ti rompi le scatole e ti sposti in un altro posto". Chiamatela noia, chiamatela ricerca dell'avventura, chiamatela vagabondaggio, chiamatela fortuna di aver le possibilità o di aver il coraggio, chiamatela follia, non saprei che nome dare a ciò che mi spinge. A volte son scelte fatte e che non è possibile cambiare, a volte è desiderio, a volte è dolore ma bisogna farlo perché dentro di se non vuole rimanere quel senso di amaro in bocca o di rimpianto poi.
Ogni volta che parto ci sono motivazioni diverse, ci sono voglie diverse, ci sono emozioni contrastanti e diverse. Le emozioni però sono così forti, quasi accentuate: non si prende per scontato nulla, non sai domani se torni o no e ti si stampa nella mente un immagine ricordo indelebile, contornata dai più profondi sentimenti; apprezzi e sei grata per ciò che stai per fare e per ciò che stai per lasciare, a volte a malincuore. I sentimenti a volte si combattono e cercano di sovrastare l'un l'atro, c'è la gioia di esser presente, la gratitudine di avere e vivere il presente e arriva il futuro con la sua arroganza che ci mette quel pizzico di amarezza e tristezza, ma tu ne sei consapevole e sei li quasi osservatore della situazione ad ascoltare ciò che si sta abbattendo su di te e allora ne prendi coscienza, ti ascolti e li ti fermi, assaporando ogni minimo minuto poi. Apprezzi le tue amiche, le tue compagne di giochi, i tuoi amici e la tua famiglia: loro dicono scemenze e si divertono come se nulla fosse, come ogni singolo giorno e tu ridi e sorridi divertita e consapevole che quello non è un giorno ordinario da dare per scontato, come succede troppo spesso nella vita monotona di tutti i giorni, ma che è un evento speciale, che è forse l'ultimo per un po' di tempo, che non si verificherà forse di nuovo domani, che non sai come si verificherà a distanza di anni, se sarà lo stesso, se sarà diverso e dunque lo apprezzi per quello che è e rimarrà nella tua memoria.
Forse è la mia profonda sensibilità che mi spinge a fare ciò, perché ricerca quelle forti emozioni che nel monotono vanno scemando e si affievoliscono così facilmente. Forse solamente la voglia di mettersi in gioco, di arricchirsi maggiormente e vincere su se stessi in primis. Forse la voglia di andare . . . . . .
Commenti
Posta un commento