Bali, la mia esperienza
Sono forse l'unica persona andata a Bali e che ha pernottato a Kuta, il centro della vita notturna di Bali, che la sera è rimasta nella propria stanza piuttosto che uscire a godere della vita. Le ragioni sono più di una:
1- stanchezza dopo giorni di viaggio e sightseeing;
2- la paura di uscire da sola, come femmina, in un posto del tutto sconosciuto e talmente diverso da ciò che è abituale, come l'ambiente asiatico;
3- il fatto che Bali sia anche conosciuta come una delle mete turistiche sessuali (ed ho avuto occasione di apprendere in prima persona, quando un ragazzo balinese ha tenuto a precisare come Bali sia conosciuta agli occhi dei bianchi: fun and sex!!)
4- la voglia di non immischiarmi in un ambiente di divertimento che implica alcohol e droghe (come ho appreso poi in un programma televisivo, Bali e Kuta in particolare non è poi il paradiso che si vede nei depliant e del tutto sicura come sembra) - devo precisare però che la mia esperienza è stata del tutto positiva sull'isola ;)
Detto ciò, racconto brevemente la mia esperienza di due giorni in Kuta. Atterrata in aeroporto del tutto spaesata alle 10 di sera circa, ho prenotato una stanza di albergo (due stelle e vicino a Kuta, in direzione Denpasar) direttamente da una delle agenzie che si trovano fuori dall'aeroporto. Il trasferimento all'albergo era incluso così come la colazione. La mattina seguente sono uscita ben presto in direzione di Kuta, per vedere se quest'isola fosse veramente un paradiso di quelli rappresentati nelle cartoline. Inutile dire, dopo la mia introduzione, che tutti o quasi stavano dormendo alle 9 del mattino e che in un primo momento mi son sentita del tutto spaesata a camminare da sola per le viette del luogo, fino a quando mi son ritrovata un po' più vicino alla zona trafficata, dove mi son spaventata per il caotico traffico e modo di guidare dei balinesi. A quel punto mi son resa conto di essere forse l'unica persona a camminare per strada e che sarebbe stato più sicuro prender un taxi e farmi portare vicino alla spiaggia. La spiaggia era ancora poco popolata, solo locali e poche persone. Uno dei beach boys che impartisce lezioni di surf, mi ha avvicinato con un gran sorriso e offerto una lezione: ho colto l'occasione per chiedergli qualche altra informazione sull'isola e su qualche posto economico dove passare la mia seconda notte. Ovviamente si è dimostrato gentile e disponibile a mostrarmi parte dell'isola, ad insegnarmi surf e ad aiutarmi con l'alloggio in cambio dei soldi della benzina e cibo (il lato positivo di essere femmina in una meta a turismo sessuale?!). Ho accettato la sua proposta di aiuto, ma ho mantenuto la mia dignità di brava ragazza contraria a questa forma di turismo e/o divertimento; così mi son ritrovata catapultata nella quotidiana vita di un beach boy indonesiano. Surf, pranzo in un locale tipico, giro in motocicletta per il sud dell'isola e visita dei posti più famosi e per finire cena, dopo aver comprato del pesce fresco e averlo portato al ristorante che lo ha cucinato per noi (ovviamente non un ristorante di lusso per turisti come quelli che chiedono centinaia di dollari per un piatto di pesce sulla spiaggia…pensare che noi abbiamo pagato circa 10 dollari per 2 kg di pesce…). L'isola è molto bella e caratteristica, ricca di natura e di spiritualità, affascina chiunque si fermi anche solo per qualche ora.
Ahimè non ho avuto l'occasione di visitare le parti più artistiche e/o il centro culturale, le terrazze di riso e il vulcano che si trovano nella parte settentrionale di Bali, poiché mi son spostata su un'isoletta a sud-est di Bali, Nusa Lembongan, che ho trovato un paradiso per l'atmosfera.
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