I famosi 88 giorni "forzati"
Eccomi a raccontarvi di nuovo della mia esperienza che continua, e spero potrò restare per un secondo anno in Australia. Ho concluso venerdì gli 88 giorni richiesti dal governo australiano in ogni campo che riguardi settore primario e quindi agricoltura o pastorizia e/o costruzioni e miniere. Come avevo già annunciato, ho fatto la maggior parte dei miei 88 giorni in Northern Territory, nella cattle station e in una roadhouse dispersa sulla Stuart Highway, mentre ho concluso le ultime settimane in South Australia, nelle Flinders in una farm organica.
Premetto non sono mai stata interessata a nessun tipo di lavoro che ho dovuto svolgere e non so se in futuro avrò mai intenzione di coltivare e crescere verdure e alberi da frutto, ma per lo meno ho acquisito delle qualità in più che mi potrebbero aiutare ad avere un piccolo orticello o almeno ad avere una conversazione con qualcuno riguardo ciò. Premetto inoltre che non avevo molta intenzione di far gli 88 giorni appena arrivata in Australia, dato che non sapevo se questa nazione mi sarebbe piaciuta e se avrei voluto stare un altro anno; consideravo e considero tutt'ora questi lavori "forzati" dal governo una forma di sfruttamento della giovane manodopera straniera, riflettendoci quanti di voi sarebbero andati, se ne siete passati, o avrebbero voluto andare a raccogliere frutti e ad impacchettarli o comunque sia avrebbero fatto un lavoro simile a quello richiesto dal governo australiano? Ok, ammetto che la paga sia migliore di qualsiasi paga in qualsiasi lavoro medio in Italia, ma da italiani in Italia vi sareste mai paragonati ai nostri extra comunitari che fanno lo stesso tipo di lavoro che voi avete svolto o avreste dovuto svolgere in Australia per 88 giorni?! Permettetemi il paragone perchè in fin dei conti voi siete o sareste stati, ipoteticamente, stranieri, non molto diversi dagli stranieri in Italia.
Chiudendo qui la parentesi e non divulgandomi oltre, io ho deciso comunque sia di fare del wwoofing, cioè del lavoro volontario in cambio di vitto e alloggio, per non ridurmi in ostello con altri "stranieri" in suolo australiano e affrontare ogni giornata con europei e/o non, senza nulla dire e togliere a chi ha deciso di fare i suoi giorni così. Ho deciso di fare wwoofing perchè volevo entrare in contatto con la realtà australiana, con gente del posto, con i locali e vivere da locale, per imparare molto di più e devo dire che nonostante la mia poca voglia di lavorare in questo ambito ho avuto delle esperienze bellissime, ho conosciuto diverse persone fantastiche che sono diventati in certi casi come una seconda famiglia.
Ho imparato che ogni posto è diverso, che le persone sono diverse, ma le persone vere e autentiche non differiscono molto, nonostante usi e costumi diversi. Ho imparato più australiano che inglese, ma è questo che caratterizza l'Australia, la loro parlata, il loro slang e il loro senso dell'umorismo; ho condiviso la stessa terra con aborigeni e ho cercato di capire come vivono; ancora non l'ho ben compreso, hanno un modo tutto loro, molto comunitario e poco responsabile, ma ho ciò nonostante portato loro rispetto e son sempre affascinata dalla loro storia.
Qui in South Australia ho capito l'importanza che la terra, il nostro suolo ha per il cibo, ho avuto la conferma che l'Italia è un paese rinomato ovunque non solo per la sua bellezza, ma soprattutto per la sua cultura e la sua cucina. La cucina autentica, quella fatta con prodotti freschi e appena colti, quella cucina che conferisce i sapori unici a cui siamo abituati. Nonostante la considerazione che molti stranieri hanno per il nostro bel paese, non riesco ancora a capire come mai non riusciamo a trarre vantaggio al 100% di ciò che abbiamo e possiamo offrire. Gli italiani sono amati ovunque, non sono considerati poi così tanto fannulloni e nulla facenti, al contrario in Australia sono riconosciuti come tenaci lavoratori che hanno contribuito nel settore primario dell'economia australiana, sin da quando si sono trasferiti. Inutile dire che molte famiglie di immigrati vivono ancora con le proprie abitudini e ciò che stupisce moltissimo gli australiani è il fatto che ogni famiglia e casa italiana e/o greca abbia un immenso giardino con alberi da frutto e verdure in crescita, soprattutto in South Australia che ha un clima mediterraneo molto simile al nostro.
Sarà il caso di tornare in Italia e cambiare un po' di cose in un futuro, ma per ora io continuo a viaggiare e a conoscere nuovi posti, nuove persone e a vivere indimenticabili esperienze ;) Sperando che mi approvino il visto per un altro anno....
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